LA LETTERA ALLA CHIESA DI SARDI E’ FIGURA DELLA CHIESA PRESENTE?

LA CHIESA DI SARDI

La lettera che Giovanni scrisse alla Chiesa di Sardi, in Apocalisse 3:1-6, si rivolgeva al Corpo dei credenti che viveva a Sardi in quel momento. Ma il messaggio era tutt’altro che esclusivo. Gli avvertimenti di Cristo alle sette chiese avevano lo scopo di impartire un’esortazione universale alla Chiesa in generale, attraverso ogni epoca.

La città di Sardi

“Il Libro dell’Apocalisse indirizza sette lettere a sette chiese dell’Asia Minore. Ogni lettera, proclamata da Gesù e registrata da Giovanni Apostolo, dichiara i trionfi e i fallimenti delle chiese destinatarie.

La storia di Sardi è stata uno sfondo appropriato per l’avvertimento specifico che Cristo ha emesso nella loro lettera. Circa 1200 anni prima della venuta di Gesù, Sardi prese il suo posto come importante capitale del regno di Lidia. I cittadini di Sardi godevano di sicurezza e prosperità oltre misura. La città era ben fortificata e la generosità del fiume Practolus forniva loro acqua fresca e oro.

Con le montagne come scudo e la loro ricchezza protetta in cima a una collina fortificata, circondata da ripide scogliere, la città fu chiamata “Sardi, l’inespugnabile”. Sardi significa “quelli che fuggono” o “ciò che rimane”. Dopo aver letto la lettera di Giovanni, ai credenti di Sardi fu lasciata una scelta. Avrebbero potuto seguire la via della storia, della tradizione e della cultura della loro città, oppure la via del Signore.

Qual era il messaggio di Gesù alla Chiesa di Sardi?

Il messaggio che Gesù dà alla chiesa di Sardi è questo: Egli conosce intimamente le loro opere, ma è anche consapevole della facciata che mostrano al mondo. Le due realtà sono diametralmente opposte. I credenti sardi si erano costruiti una nomea (fama) di chiesa vivente e attiva ma, agli occhi del Signore, dentro erano senza vita.

Gesù lancia un forte avvertimento alla chiesa morente. Sii vigilante e rafforza il resto che sta per morire; poiché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. Ricordati dunque come hai ricevuto e ascoltato la parola, continua a serbarla e ravvediti. Perché, se non sarai vigilante, io verrò come un ladro, e tu non saprai a che ora verrò a sorprenderti” (Apocalisse 3:2-3).

Il fatto di conoscere le sue opere come incompiute o imperfette, molto probabilmente si riferisce al fatto che essere erano fatte per mostrarsi ipocritamente una comunità attiva, ma senza l’amore e la fede che sono alla base dell’operare, come probabilmente erano all’inizio della conversione (Gal.5:6,13).

Nota storica: la città era stata soggiogata ben due volte, a causa della negligenza delle sue sentinelle, probabilmente dovuta al sonno, pertanto l’appello alla vigilanza è ben compreso, anche se di natura spirituale.

Come può una comunità locale (o una denominazione) vivere sugli allori del passato e non cercare l’esperienza continua con la Parola e lo Spirito Santo? Come si può pensare di vivere di rendita (vantarsi delle testimonianze passate) e non comprendere che Gesù ha aperto una fonte di acqua viva (Gv.4:14;7:38)?

Indubbiamente erano buoni cittadini, onesti, degni di ammirazione, non fornicatori o idolatri, ma agli occhi del Signore la loro vita spirituale stava morendo. Ovviamente i conduttori non sono esenti dai rimproveri mossi da Cristo. Forse anche la predicazione era accomodante, poco incisiva, per accontentare tutti. Gli incarichi erano assegnati secondo criteri umani o logici ma non secondo la logica di Dio; insomma una comunità ben organizzata ma lontana dagli standard di Dio.

Un monito per noi, cristiani occidentali del XXI secolo, il culto non è uno spettacolo, la predicazione non è una bella canzone, orecchiabile (Ez.33:32), il locale di culto non deve favorire il benessere emotivo, ma deve essere un ospedale per i malati spirituali, una locanda per gli affamati e assetati di giustizia, un luogo dove lo Spirito Santo possa scuotere i cuori e guidare alla salvezza in Cristo. Sardi era diventata un bel teatro per attori in maschera (ipocriti=termine che richiama il concetto di “attore che indossa una maschera per inscenare un’opera teatrale”).

La maggior parte della chiesa locale doveva ravvedersi e ricordare come aveva ricevuto la Parola, probabilmente con la stesso zelo dei tessalonicesi e dei bereani (1Ts.2:13; At.17:1).

Ma non tutti i credenti di Sardi erano zombi spirituali. Dopo la sua dichiarazione alla chiesa ribelle, Gesù si rivolge a una manciata di persone nella congregazione che avevano scelto di non seguire l’esempio dei loro fratelli e sorelle ingannati nel Signore. Loda i pochi fedeli per non aver “sporcato i loro vestiti”, nella sporcizia dell’ipocrisia. Gesù concede a questi devoti individui l’onore di camminare con Lui, “vestiti di bianco”. La vera Chiesa del Signore è stata e sarà sempre un “piccolo gregge”, dove molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti. Questo però ci incoraggia, in un quadro così tetro come quello di Sardi, anche nella chiesa più “morta” c’è sempre una radice che potrebbe riprendere vigore.

Infine, Gesù offre un barlume di speranza alla chiesa di Sardi, ed è racchiuso in una promessa. A chiunque fosse disposto a risvegliarsi alla Sua verità, a smettere di vivere nella menzogna e a pentirsi, Gesù promette la vittoria. Le loro vesti sporche diventeranno bianche e i loro nomi saranno scritti nel libro della vita per essere riconosciuti davanti a Dio e agli angeli. Isaia ci dice qualcosa del genere:

Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova! Poi venite, e discutiamo», dice il Signore; «anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana. Se siete disposti a ubbidire, mangerete i frutti migliori del paese; ma se rifiutate e siete ribelli, sarete divorati dalla spada»; poiché la bocca del Signore ha parlato” (Is.1:16-20).

Perché la morte spirituale è una condizione così orribile nella Chiesa?

Quando Cristo, per mezzo dello Spirito Santo, viene ad abitare nel cuore di ogni Credente, avviene una metamorfosi soprannaturale. Attraverso il peccato di Adamo, tutta l’umanità ha ereditato la morte spirituale, ma Gesù è la nostra via, verità e vita. La nostra vita è in Lui e la Sua vita risplende attraverso di noi. La stessa forza di resurrezione che ha riportato in vita Gesù è la forza che alimenta la vita cristiana. La sua Chiesa è un riflesso collettivo della luce divina e della vita di Gesù.

Quando una chiesa tenta di operare da qualsiasi altra fonte di potere rispetto a Cristo, quella chiesa può essere ufficialmente identificata come morta. Il problema con una chiesa deceduta è che raramente riconosce la condizione. Una chiesa morta continuerà spesso a funzionare con il proprio potere, programmi e pompa e attribuirà lo slancio a Cristo, celebrando ogni vittoria temporale come se avesse un merito eterno.

Come la storia di Sansone nell’Antico Testamento, una chiesa morta potrebbe non avere il discernimento per riconoscere quando il “Signore è partito”. Questo rende la chiesa morta non solo inefficace ma anche pericolosa. Quando il mondo vede una chiesa morta sfilare come se fosse viva in Cristo, Satana prende il sopravvento nei suoi piani per diffamare l’immagine di Dio e mantenere il mondo perduto in schiavitù.

5 SEGNI PER CAPIRE SE LA NOSTRA CHIESA E’ MALATA.

1. La tua chiesa è più interessata a promuovere la propria immagine rispetto a quella di Dio?

“Conosco le tue opere; hai la reputazione di essere vivo, ma sei morto” (Ap.3:1).

Quando una chiesa diventa iper-preoccupata per la denominazione, la crescita, i numeri e i programmi, questo è un segno di malattia spirituale. E’ chiaro che il ruolo di pubbliche relazioni della Chiesa appartiene solo a Gesù. Egli è colui che ha il compito di “edificare la chiesa”, e solo Lui può legittimamente aggiungere al suo numero “quelli che vengono salvati” (Mt.16:18; Atti 2:47). Una reputazione brillante e il tutto esaurito non valgono nulla se sono solo i segni distintivi di una chiesa morta.

2. La tua chiesa lascia l’agenda di Cristo “incompiuta” per perseguire la propria?

“Ho trovato le tue opere incompiute davanti al mio Dio” (Ap.3:2).

La missione designata da Dio per la chiesa è una continuazione del ministero terreno di Cristo. La Scrittura è chiara sul fatto che lo scopo della chiesa, dato da Dio e alimentato dallo Spirito Santo, è quello di equipaggiare, incoraggiare, rafforzare e addestrare i santi a portare il Vangelo di Cristo nel mondo (Ef.4:11-12; Mt.28:19-20; Mt.5:13-14). Molte chiese possono essere così distratte da preoccupazioni finanziarie, schemi di sensibilizzazione e rilevanza culturale che i loro sforzi umani minano la purezza della missione di Cristo. Cristo ha già fornito tutto ciò di cui la Chiesa ha bisogno per compiere la nostra missione. Il nostro lavoro è efficace per il Regno di Dio solo quando operiamo il piano di Cristo, nella guida del Suo Spirito, per la gloria di Dio.

3. I messaggi dal pulpito sono incentrati sull’uomo o sulla verità?

“Ricordati, dunque, di ciò che hai ricevuto e udito; tienilo fermo» (Ap.3:3).

La Scrittura ci dice che verrà un tempo in cui le persone non vorranno più tollerare l’insegnamento della sana dottrina (2Tim.4:3). Nel tentativo di raggiungere le masse con il Vangelo, molte chiese moderne hanno compromesso la sana dottrina per insegnamenti umanistici che non stimolano al ravvedimento. Invece di predicare la Parola di Dio che ha il potere di trasformare le vite, questi pastori si sono accontentati di una versione annacquata del messaggio che promuove la tolleranza e banalizza le dure verità. Se una chiesa non è disposta a “tenersi ferma” alla Parola di Dio, custodirla e predicarla fedelmente, in tempo e fuori di tempo, quella chiesa sta morendo o è morta.

4. La tua chiesa incoraggia il pentimento?

“… e pentiti … Eppure a Sardi hai pochi che non si sono sporcati le vesti” (Ap.3:3b, 4).

Il pentimento è stata una dottrina fondamentale predicata fin dai primi giorni della Chiesa. Ma ultimamente, Satana ha lavorato duramente per velare la verità sulla natura mortale del peccato, ed è impegnato a deformare la verità sulla dottrina essenziale del pentimento. Prima della sua ascensione, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: Il Messia patirà e risusciterà dai morti il terzo giorno e nel suo nome sarà predicata a tutte le nazioni la conversione per la remissione dei peccati, cominciando da Gerusalemme” (Lc.24:47). Se la verità sul peccato e sul pentimento non viene mai discussa all’interno del tuo corpo ecclesiale, questo è un segno sicuro che lo Spirito Santo non è attivamente all’opera tra i fedeli.

5. Le vostre riunioni di chiesa sono caratterizzate da un’atmosfera di letargo spirituale?

Svegliati! Rafforza ciò che rimane e sta per morire” (Ap.3:2).

Non tutte le riunioni in chiesa saranno piene di eccitazione, ma quando il Corpo di Cristo avrà l’opportunità di riunirsi per la preghiera e l’adorazione collettiva, la presenza di Cristo dovrebbe essere percepita e sperimentata come fonte di vita e luce.

La Scrittura usa ripetutamente l’analogia della sonnolenza spirituale per esporre le insidie del compiacimento e avvisarci del fatto che il nostro tempo sulla terra sta volgendo al termine. Ora, più che mai, dobbiamo essere vigili e cooperare attivamente con Gesù in modo che possa rafforzare la nostra fede (Eb.12:2). Se la tua chiesa agisce più come un aiuto per dormire che come una fonte di luce, questo è un segno che la chiesa ha bisogno di essere rianimata. “E fate questo, comprendendo il tempo presente: è già giunta per voi l’ora di svegliarvi dal vostro sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando abbiamo creduto” (Rm.13:11).

LA PARABOLA DELLE DIECI VERGINI

“Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrare lo sposo.   Cinque di loro erano stolte e cinque avvedute;   le stolte, nel prendere le loro lampade, non avevano preso con sé dell’olio; mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avevano preso dell’olio nei vasi.”  Matteo 25:1-4.

Tutte le dieci vergini andarono incontro allo sposo. Avevano detto addio al mondo per cercare le cose di lassù dov’è seduto Cristo. (Colossesi 3,1-2) Tutte si erano portate le lampade. C’era solo una differenza, le avvedute insieme alle loro lampade avevano preso dell’olio nei vasi. Le stolte non avevano la comprensione di portare con sé l’olio nei vasi.

«Ordina ai figli d’Israele di portarti dell’olio di oliva puro, vergine, per il candelabro, per tenere le lampade sempre accese.»  3. Levitico 24:2.

Le lampade sono la confessione della nostra fede. (Matteo 10:27; Matteo 5:15) Per ottenere l’olio qualcosa dev’essere schiacciato, e senza olio le lampade non possono fare luce. C’è grande carenza di lampade che risplendono di vita e dell’insegnamento. Se confesso di dover camminare nelle orme di Gesù: ”Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi” (1 Pietro 2:21-23), quindi la lampada non risplende se rendo gli oltraggi. E per non rendere gli oltraggi qualcosa dev’essere schiacciato in me. Questa è la mia volontà – il mio onore. Se viene schiacciato, allora si accende la lampada.

Le cinque stolte avevano poco olio nella lampada, poiché dicono: ”Le nostre lampade si spengono!” Anche in loro era stato schiacciato qualcosa.

Le opere della carne

“Ora le opere della carne sono manifeste,   e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio.” Galati 5:19-21.

Queste opere e altre simili sono manifeste. Tutti sanno che sono peccato. Se facciamo queste cose, non è facile credere al nostro cristianesimo. Tutte e dieci avevano schiacciato tanto da essere vergini. Le avvedute al contrario non pensavano solo a far bruciare le lampade sul momento. Pensavano pure ai vasi.

Queste “opere della carne” appaiono nella vita quotidiana, nelle diverse prove quando ci troviamo di fronte agli uomini. È allora che la lampada deve risplendere. Anche le cinque vergini stolte rinnegheranno se stesse in queste prove, cosicché le lampade bruceranno in modo da non essere giudicate dagli uomini. Ma sono soddisfatte. Non pensano che quel poco d’olio che ottengono da lì lo bruciano all’istante. Le avvedute al contrario pensavano a raccogliere olio nei vasi. Quando le prove erano passato, ci riflettevano su.  Lì in silenzio davanti al cospetto di Dio vedevano se stesse, la loro natura umana, che schiacciavano. Non c’è nessuno per cui devono accendersi adesso tanto da aver bisogno delle lampade. L’olio che ottengono adesso, lo raccolgono nel vaso. È la vita nascosta con Cristo in Dio.

Le vergini stolte sono soddisfatte quando le persone non le possono giudicare. Esteriormente sono piene di buone azioni. Questo deve funzionare ininterrottamente. Pace e silenzio davanti al cospetto di Dio? No, si deve fare qualcosa. Possono somigliare in verità a Marta. Lei era umana in tutto il suo zelo nel servire Gesù. Non capiva Maria, che era seduta ai piedi di Gesù e raccoglieva l’olio nel vaso.

Schiacciare l’olio per il tuo vaso

Deporre il peccato che grava sulla coscienza, porta olio nella lampada. La vanità, l’ambizione, il desiderio di predicare, la notorietà presso gli uomini e l’avidità che tutti possono vedere, deve essere schiacciata – deposta – affinché la lampada sia accesa. Allora le cinque vergini stolte sono soddisfatte. Chi è soddisfatto della sua situazione spirituale per com’è, sarà tra le cinque vergini stolte, in qualunque stadio si trovi. Ma lo Spirito di riflessione va molto più in profondità. Se vuoi avere l’olio anche nel vaso, allora devi giungere al riposo nel tuo interiore, cosicché puoi ascoltare la voce dello Spirito. Allora riceverai luce e ti si mostrerà la vanità, l’ambizione, il desiderio di predicare ecc. in un livello molto più profondo di quanto tu possa immaginare. Qui si tratta di camminare nello Spirito (Galati 5,25) e riconoscere e schiacciare. Le cinque avvedute hanno il senso per questa ”vita del vaso”; la amano e raccolgono l’olio sia nella lampada sia nel vaso.

Gli uomini possono vedere soltanto le lampade. Il vaso non è a loro visibile. Perciò non riescono a vedere la differenza tra le vergini, anche se riescono a notare bene che c’è  poco olio in alcune lampade, che non bruciano così chiaramente.

Vincere questi peccati sui quali lo Spirito ti dà una luce più profonda nel nascosto, significa che non fai le tue opere per essere visto, ma perché ami Gesù e tutto quello che fai è per amore di Gesù. Sì, allora sei veramente avveduto. Allora ci sarai quando verrà Gesù come un ladro a prendere coloro che sono pronti. E sarai vestito di vesti bianche e camminerai con Gesù, e lui confesserà il tuo nome davanti al Padre suo e ai suoi angeli.

La notte profonda e il richiamo

”Siccome lo sposo tardava, tutte divennero assonnate e si addormentarono.” Matteo 25:5. In questo erano tutte uguali e non sono rimproverate perché si sono addormentate. Quindi non è questo sonno a significare che sono state tiepide o infedeli, ma può significare che era venuto un periodo in cui non potevano lavorare. (Giovanni 9:4) Dovevano mantenersi tranquille.

“Verso mezzanotte si levò un grido: “Ecco lo sposo, uscitegli incontro!” Matteo 5:6. Allora tutte si svegliarono. Adesso avevano bisogno delle lampade. Questo fu il grido alle vergini nel buio. Avevano tutte un orecchio con cui ascoltare. Adesso dovevano dirlo nella luce, dovevano predicarlo dai tetti. Prepararono le loro lampade; ma per far luce nel cuore della notte dovevano aggiungere altro olio oltre a quello che c’era nelle lampade. Adesso le stolte sperimentarono la cosa terribile che le loro lampade si spegnevano. Adesso capirono quello che avevano trascurato e volevano avere olio dalle avvedute. Ma le avvedute non ne avevano più di quello che bastava per loro stesse. Non riuscivano a coprire anche le stolte. No, le stolte dovevano prima andare dai venditori – cercare di vivere la vita – prendersi il tempo di schiacciare le olive per raccogliere l’olio nei vasi.

La vita è la luce degli uomini. Perciò nessuno può prendere in prestito la luce degli altri. Anche oggi troviamo tali che vivono nel peccato, ma cercano di nascondersi tra i cristiani. Guadagnano fiducia perché partecipano alle riunioni cristiane, dove sono persone così brave. Ma arriva il momento in cui diventano manifeste.

Quando si levò il grido, era troppo tardi per comprare olio. Lo sposo venne e quelle che erano pronte andarono con lui. “Più tardi vennero anche le altre vergini, dicendo:   “Signore, Signore, aprici!” Ma egli rispose: “Io vi dico in verità: Non vi conosco”. Matteo 25:11-12. Avevano camminato al cospetto degli uomini e non avevano pensato alla testimonianza dello sposo. Non era riuscito a parlare a loro come era riuscito con Maria. Lui non li conosceva.

Che tutti noi possiamo quindi risvegliarci affinché abbiamo più senso per raccogliere l’olio nei vasi. Allora saremo in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire e di comparire davanti al Figlio dell’uomo! (Luca 21:36)

Leggi tutta la parabola delle dieci vergini in Matteo 25:1-13.

Questa è una versione modificata del capitolo ”Le dieci vergini” dal libro ”La sposa e la meretrice e gli ultimi tempi”, pubblicata a settembre del 1946 da Skjulte Skatters Forlag.
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